Intelligenza artificiale negli istituti: le linee guida governative e il ruolo delle biblioteche scolastiche

Pubblicato il 24/10/2025 alle 11:21
Studente tra IA e carta e penna

L'arrivo delle nuove linee guida ministeriali sull'intelligenza artificiale nelle scuole, segna un momento cruciale per il sistema educativo italiano. Il documento di 34 pagine introduce principi ambiziosi:centralità dello studente, supporto ai docenti etrasparenza nell'uso degli strumenti di AI.

Eppure, mentre ChatGPT (e tutti i prodotti simili che sono usciti nel tempo) è ormai prassi quotidiana per molti studenti, emerge un interrogativo fondamentale: come implementare questa rivoluzione tecnologica senza perdere ciò che ci rende autenticamente umani? Approfondiamo insieme l’argomento.

Le linee guida ministeriali e i loro paradossi

Le indicazioni del Ministero dell'Istruzione e del Merito richiedono valutazioni d'impatto prima dell'utilizzo di qualsiasi strumento d’intelligenza artificiale. Una richiesta legittima, ma che nasconde un paradosso: si chiede agli insegnanti di guidare una rivoluzione per cui non sono stati preparati, con competenze che richiedono mesi per essere acquisite mentre le innovazioni IA arrivano settimanalmente.

Il documento ministeriale prevede dieci scuole pilota nel Lazio per la sperimentazione, promette piattaforme e audit, ma il rischio concreto è che tutto si traduca in ulteriore burocrazia senza un reale supporto formativo.

Il vero nodo della questione non è tecnologico, ma profondamente umano. Come sottolineato da esperti del settore, chi possiede competenze umanistiche è spesso più efficace nell'utilizzo dell'IA rispetto ai soli tecnici, poiché gli algoritmi sono costruiti sul corpus dell'espressione umana.

La biblioteca scolastica come risposta concreta

In questo scenario complesso, le biblioteche scolastiche emergono come risorsa strategica per implementare le linee guida ministeriali in modo sostenibile e significativo. Presenti in centinaia di scuole italiane, questi spazi possono trasformarsi in autentici "laboratori dell'umano", luoghi dove allenare competenze interiori che nessuna intelligenza artificiale potrà mai replicare.

L'Associazione Italiana Biblioteche ha già intrapreso questa direzione, lanciando percorsi formativi che trasformano la biblioteca scolastica in un hub di "AI Literacy". L'approccio dell'AIB è pragmatico e accessibile: non servono investimenti faraonici, ma interventi mirati che valorizzano le strutture esistenti.

Competenze interiori e promozione della lettura

La biblioteca scolastica può diventare il luogo dove studenti e docenti imparano a fermarsi, riflettere e chiedersi il "perché" dietro ogni azione. Attraverso pratiche come lo shared reading – la lettura condivisa che stimola l'empatia e la condivisione emotiva – si allenano quelle capacità relazionali e di pensiero critico essenziali nell'era digitale.

La promozione della lettura acquisisce una nuova centralità: non si tratta solo di leggere libri, ma di creare esperienze dove l'IA potenzia, senza sostituire, le capacità umane. Laboratori dove verificare insieme contenuti generati dall'intelligenza artificiale, spazi dove continuare a scrivere a mano per favorire lo sviluppo cerebrale, momenti di confronto su testi che stimolano il pensiero critico.

Una chiamata all'azione per le scuole italiane

In buona sostanza, le nuove linee guida ministeriali rappresentano un'opportunità se interpretate attraverso una visione integrata. Mentre attendiamo chiarimenti su come verranno allocati i fondi per l'IA nelle scuole, ogni istituto può iniziare questa trasformazione già oggi. La prima tecnologia da attivare non è una nuova piattaforma digitale, ma una porta che si apre: quella della biblioteca scolastica.

Le biblioteche scolastiche, specie quelle più innovative, possono diventare quei luoghi strategici che custodiscono e tramandano ciò che la tecnologia non può replicare: la capacità di fermarsi, riflettere sul senso delle proprie azioni, condividere esperienze autentiche. Serve solo la volontà di costruire insieme spazi educativi dove tecnologia e umanità dialogano in equilibrio, prima che sia troppo tardi.

La vera innovazione non sta nell'adottare l'ultima soluzione tecnologica, ma nel riscoprire il valore delle biblioteche scolastiche come luoghi di formazione integrale della persona, in linea con lo spirito più profondo delle linee guida ministeriali sull'intelligenza artificiale.