Biblioteche scolastiche: cosa raccontano i libri di 100 anni fa?
Pubblicato il 05/08/2025 alle 09:52
Nel corso di innumerevoli articoli abbiamo parlato dell’importanza, per le biblioteche scolastiche, di dotarsi di libri nuovi, in linea con i gusti e le preferenze di bambini e ragazzi. In questo caso andiamo in controtendenza, analizzando il caso della scoperta di un bacino di libri decisamente datati, che ha catturato l’interesse della biblioteca di una scuola di provincia.
Un tesoro nascosto nella biblioteca di una scuola
La storia ruota attorno a Rocchette di Fazio, piccolo borgo del Comune di Semproniano in provincia di Grosseto, dove, circa un anno fa, è stato ritrovato un “giacimento” di volumi appartenenti alla biblioteca della scuola elementare locale. Libri, editi principalmente tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, raccontano molto più di semplici storie per bambini: rappresentano un documento storico di straordinario valore.
La piccola biblioteca scolastica, originariamente collocata nell'ex Chiesa di S. Cristina, comprendeva oltre 200 volumi. Oggi questi libri costituiscono il fondo più antico della Biblioteca comunale di Semproniano e testimoniano l'importanza che anche nelle aree rurali si dava alla diffusione della cultura e dell'educazione.
Libri per piccoli lettori e grandi sogni
I libri ritrovati si dividono in due categorie principali: volumi destinati ai bambini e opere per l'aggiornamento pedagogico degli insegnanti. Quelli per i più piccoli comprendevano filastrocche, racconti, romanzi e opere di divulgazione storica e scientifica, quasi sempre arricchiti da illustrazioni curate da artisti dell'epoca come Antonio Rubino, Attilio Mussino, Yambo e Piero Bernardini.
Questi disegnatori, con le loro copertine colorate e le figure interne, rendevano i volumi attraenti e accessibili, stimolando l'immaginazione dei giovani lettori. Le illustrazioni non erano solo decorative, ma rappresentavano una vera e propria sintesi visiva dei contenuti, fondamentale in un'epoca in cui molti bambini si avvicinavano alla lettura per la prima volta.
Tracce di censura e testimonianze storiche
Particolarmente significativo è il caso del manuale "Civiltà romana" di Aldo Lattes e Giuseppe Gallico, pubblicato dalla casa editrice Battistelli di Firenze. Questo volume porta i segni della censura fascista: a seguito delle leggi razziali del 1938, copertina e frontespizio furono eliminati per cancellare i nomi degli autori, entrambi di religione ebraica. Oggi questo esemplare rappresenta una rarità assoluta, essendo l'unica copia posseduta dalle biblioteche italiane secondo il catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale.
Il ruolo delle donne nell'educazione
La biblioteca scolastica di Rocchette rivela anche il ruolo fondamentale delle donne nel mondo dell'educazione del primo Novecento. La maggior parte del corpo insegnante era costituita da maestre, spesso preferite non solo per le loro competenze, ma anche perché il loro stipendio era inferiore a quello dei colleghi maschi. La questione delle differenze di genere in relazione ai salari è, purtroppo, un problema irrisolto anche in epoca contemporanea
Nei volumi si riconoscono le tracce di un variegato universo femminile: donne autrici, traduttrici, illustratrici. Spicca il caso di Elda Bossi (1901-1996), fiorentina che fu contemporaneamente autrice, traduttrice, illustratrice e imprenditrice editoriale, ricoprendo il ruolo di socia di maggioranza, amministratrice delegata e direttrice di case editrici.
Questi libri testimoniano come il mondo dell'educazione abbia rappresentato uno dei primi ambiti di emancipazione femminile, offrendo alle donne opportunità professionali e di espressione culturale in un'epoca di grandi trasformazioni sociali.
Ancora oggi, la lettura su carta è molto importante: ai giorni nostri, gioca un ruolo fondamentale nel contrastare la diffusione del digitale tra gli alunni.